I weekend di ritiro ignaziano per i tempi forti dello Spirito

Il contatto “a tu per tu” con Gesù scoperto negli esercizi spirituali e nel modo di pregare che insegnano non finisce con i ritiri. Per chi, a differenza dei monaci, non è chiamato a vivere separato dal mondo e sempre immerso nella preghiera, i ritiri spirituali sono sì una chiamata a “salire sul monte”, ma per riscenderne arricchiti alla vita di tutti i giorni.

La vita di tutti i giorni però consuma, come qualsiasi cosa nello scorrere del tempo. Ecco perché la Chiesa scandisce l’anno liturgico, e il suo avanzare, con i tempi forti di celebrazione del mistero di Cristo nel tempo: Avvento e Natale; Quaresima e Pasqua, distinti dal tempo ordinario.

Chi ha fatto gli esercizi spirituali ha scoperto presto che un’esperienza così forte ha bisogno, nel tempo, di momenti che ne facciano memoria, rimmergendovisi insieme con una pienezza maggiore di quella che i tempi piccoli della vita ordinaria permette. Ben presto diventa come il cibo che alimenta il corpo: ogni vita ha bisogno di essere alimentata!

Inserendoci nella grande tradizione della chiesa, abbiamo scelto da molto presto di scandire i tempi forti dell’anno liturgico con momenti di ritiro, nei finesettimana. Sono aiuto a rinnovare e rivitalizzare il dono dell’incontro in profondità con Dio e la Sua parola, che consente di vivere meglio insieme alla Chiesa i tempi forti dello Spirito celebrati dalla liturgia.

I ritiri offerti nei weekends della prima domenica di Avvento e di Quaresima e nel giorno di Pentecoste sono un’offerta, rivolta a tutti, ad assaporare e ritornare, con il metodo di preghiera di Sant’Ignazio, a quel contatto forte con la Parola di Dio che aiuta a vivere con pienezza questi tempi di più intenso rapporto con il Signore.